Francesca Santucci

NOTA CRITICA DI ANTONIA CHIMENTI

Come definire la potenza creatrice che esprime tutto il suo dinamismo in questo accostamento simultaneo e vertiginoso di vocaboli che vivono di una loro autonoma vita, non conferita dai suoni, ma dal ritmo incalzante e dalle immagini che visualizzano? Le parole danzano e si susseguono in macabro corteo  e provocano un tuffo al cuore e lasciano l'amaro in bocca esattamente come i sogni meravigliosi che avvincono sono trafitti e crocifissi dalla luce assassina che filtra attraverso le persiane, a risvegliare dal sonno.
Miniaturistico capolavoro, dove e' condensata una storia dell'uomo in perenne oscillazione fra sogno e realta', fra aspirazioni e fallimenti.


Toronto, 27 aprile 2006, Antonia Chimenti

 

 

 

Sembravano pur vividi

e vita palpitanti

quei sogni trafitti,

all’alba crocifissi

da muti riverberi

imposte/trapassanti.

Cadaveri cupi

sospesi nel silenzio,

lividi incatenati

tra gli abissi del giorno,

ancora avviluppati

nei gorghi della notte.

 

 

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