Dal
31 gennaio al 7 febbraio 2010 al
ristorante "da Giorgio" ad Ardesio (BG),
il paese delle capre per eccellenza (gli
abitanti di Ardesio sono soprannominati “
i cavre dè Ardés”), ospita la terza
edizione della manifestazione artistica e
solidale "Le Capre di Tecla", iniziativa
(nata nel 2007 da un’idea dello scultore
Pierantonio Volpini e organizzata di anno
in anno dal gruppo "I Fratelli di Capra" e
dal Museo Cividini) che attua una perfetta
fusione tra arte, cultura e territorio,
trovando nella capra il suo denominatore
comune.
Sono
esposte opere d'arte, che hanno come tema
la capra, variamente declinata, messe
all'asta per sostenere la missione di suor
Tecla Forchini in Bangladesh. L'intero
ricavato delle aste sarà devoluto al Saint
Mary Hospital di Khulna in Bangladesh dove
opera Suor Tecla Forchini insieme ai
medici volontari che offrono assistenza
sanitaria gratuita a gran parte della
popolazione. Per ogni 15 euro raccolti
Suor Tecla potrà acquistare e donare ad
una famiglia di Khulna una capra da latte
che diventerà un importante mezzo di
sostentamento.
LA CAPRA
Ho
parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In
una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
(Umberto Saba, da Casa e campagna,
1909-1910)
Nella mia composizione, che pure partecipa
alla mostra “Le capre di Tecla”, mi è
piaciuto rappresentare la Vergine che
stringe protettiva il suo Bambino mentre
all'orizzonte già si prefigura il cupo
destino di Morte: l'Agnello immolato!
Francesca Santucci, “La Madonna della
capra”
FOTO DELLA MOSTRA