Francesca Santucci

Fu duro gioco amarti

 

Gelido d’inverno,

d’estate caldo, foehn

mite e tiepido,

scirocco caldo-umido

e libeccio, poi fosti fredda

bora e maestrale e tramontana

livida del nord, ma pure brezza;

di mare, di monte, di lago, fresca

sopra il mio desiderio tu alitasti.

Mare forza 8, libeccio,

bonaccia,

tempo quasi sereno,

tempo brutto,

ardore abbruciante,

soffocante arsura,

freddi severi e rigori

duri e neve e lungo gelo.

E fu da te che appresi

a cavalcare l’onda.

Infine venne il tempo

dell’assenza, ed il silenzio

ghiacciò più d’un mese

di febbraio, ma corto

non fu, però fu amaro.

Come perdersi alla roulette

russa mentre fuori la tempesta

infuria: fu duro gioco amarti!

 

("Biblioteca dell'inedito", edizioni Il filo, 2004)

 

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