Francesca Santucci

 

IL VENTO E LA FOGLIA

(dall'antologia AA.VV.,  “Gli alberi nella poesia", casa editrice  Cartaepenna 2019)

 

 

 

 

 

Chiese alla foglia un giorno il vento:

-“Povera foglia che mesta te ne stai,

viaggiando nella nera notte

sempre ti vedo fremere e tremare.

Non copre la mia voce il tuo lamento,

ben lo intendo, ma dimmi, perché piangi

povera foglia affranta?”-

 

Così parlò la foglia:

-“Fui felice un tempo, fra la neve e il sole,

la pioggia sopportai e ogni tempesta,

al riparo fra le ombrose fronde

del profumato tiglio nel giardino,

ma ora, lontana dal mio albero,

fra morte foglie giaccio,

e fosti proprio tu a trascinarmi via.

Vento crudele, non sai,

che quando d’autunno a forza mi strappasti,

insieme anche il cuore mi ghermisti!

Vicina è la mia fine, perciò alle stelle affido

il mio pianto e il mio rimpianto”.-

 

Rispose allora il vento:

-“Mi spiace, male non ti volevo,

è la natura a imporre il ritmo delle stagioni,

ma non ti lascio sola, volerai con me,

vedrai il monte e vedrai il mare,

e questo ti consoli: del tutto non morrai

se lieve nell’aria ti farò danzare.

Il dolce tuo dondolare attesterà

che pur strappata al ramo ancora vivi.”-

E con un soffio il vento si portò via la foglia.

 

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